Stop all’obbligo di trasmissione XML 190/2012

Tra le numerose novità introdotte dal Nuovo Codice degli Appalti, una in particolare riguarda proprio un’operazione solitamente e regolarmente svolta durante questo periodo dell’anno: quella inerente la pubblicazione, entro il 31 gennaio, del cosiddetto file Anticorruzione XML 190.

Fino all’anno passato, infatti, le Stazioni Appaltanti avevano l’obbligo pubblicare sul proprio sito istituzionale e attraverso le modalità stabilite dall’ANAC con la delibera 39/2016, i dati contenenti le informazioni riferite alle procedure di affidamento avviate nel corso dell’anno precedente e quelle i cui contratti di affidamento erano in corso di esecuzione nel periodo di riferimento. La novità riguarda il fatto che da quest’anno per le Stazioni Appaltanti viene meno il suddetto obbligo di pubblicazione.

Dunque, enti e pubbliche amministrazioni non sono più tenuti alla pubblicazione dei dati in formato aperto inerenti agli appalti svolti nell’anno precedente e di conseguenza viene meno anche l’obbligo di successiva comunicazione dei dati stessi e dell’avvenuto adempimento, mediante Posta Elettronica Certificata, all’Autorità Nazionale Anticorruzione, come stabilito dalla legge 190/2012.

Tutte le informazioni dovranno essere indirizzate tramite apposite schede alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici che interagirà direttamente con le piattaforme di approvvigionamento digitale certificate. La BDNCP opererà all’insegna dell’interoperabilità scambiando le varie informazioni con gli altri componenti integranti l’ecosistema.

Lo scopo principale di questo cambiamento è anche l’obiettivo primo perseguito dal nuovo Codice stesso: assicurarsi la semplificazione dell’intero processo, partendo dalle singole operazioni. E in questo caso semplificazione significa innanzitutto meno obblighi per le Stazioni Appaltanti.